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Cinque Quinti al BE.COME 2025: il nostro viaggio tra persone, vitigni e nuove connessioni

Partecipare al BE.COME 2025 è stato molto più di un semplice appuntamento di settore: è stato un viaggio dentro le relazioni, il confronto e la cultura del vino.
Per tre giorni, Napoli è diventata il punto d’incontro di chef stellati, sommelier, ristoratori, albergatori, produttori, artigiani e professionisti che stanno ridefinendo il modo in cui viviamo e comunichiamo il gusto.

Mario e Simone hanno rappresentato Cinque Quinti portando non solo i nostri vini, ma soprattutto la nostra storia, il nostro territorio e la nostra visione. Un evento ricco, dinamico, fitto di incontri e workshop che, al di là del programma ufficiale, ha rivelato il suo vero valore: relazioni vere, scambi spontanei, momenti vissuti più che pianificati.


La masterclass del 18 novembre: il Piemonte raccontato attraverso i vitigni e il Grignolino

Uno dei momenti più significativi della nostra partecipazione è stata la masterclass dedicata ai vini del Piemonte, organizzata in collaborazione con I Vini del Piemonte.
Un panel composto da diverse aziende dell’associazione, che ha permesso di esplorare il territorio attraverso alcune delle sue produzioni emblematiche tra cui il pelaverga, la barbera, il nebbiolo, e il nostro Grignolino.

Come racconta Mario:

Ho parlato della storia del Grignolino più che di numeri. Una chiacchierata informale, spontanea, che ha riportato al centro il valore dei vitigni autoctoni, di come comunicarli e di come sono cambiati negli anni.

L’incontro con professionisti come Jack Porter (Writer at Large – Wine Enthusiast) ha reso il momento ancora più ricco. E chissà, presto potremmo accoglierlo in cantina: la promessa è già stata fatta.


Le esperienze che rendono tutto molto entusiasmante

Se c’è una cosa che emerge dal diario di viaggio di Mario, è che BE.COME si vive soprattutto fuori dalle sale conferenze.

La corsa alle 7 del mattino

La giornata è iniziata con una corsa insieme ai trainer dell’evento e a produttori, ristoratori e albergatori. Un modo semplice e sorprendentemente efficace per creare connessioni autentiche.

La visita alla sartoria Kiton

Tra i momenti più affascinanti, la visita a Kiton: una delle pochissime grandi sartorie italiane dove tutto è ancora fatto a mano. 850 persone, tutte artigiane, senza catene di montaggio: solo banchi, mani esperte e una devozione alla qualità che ricorda molto l’approccio che abbiamo in vigna. “Una giacca costa intorno ai 10.000€, un completo 20.000€. “Arte, indossata.”

Un pranzo memorabile

La visita si è chiusa con un pranzo di quelli che non si dimenticano: mozzarella Costanzo, antipasti, due primi, dolce e abbinamenti con vini ischitani. Un momento di convivialità pura, di quelli che fanno bene al cuore e alle idee.


Tra degustazioni, incontri e nuova energia

Rientrati nel pomeriggio per la masterclass, la serata è proseguita con una cena informale che ha permesso di approfondire discussioni, scambiare contatti e continuare il networking. “Tutto molto figo. Se non stai attento, qui ti travolgono. Ma in senso positivo.”

Il giorno seguente, più tranquillo, è stato dedicato ad una masterclass sui vini della Sardegna condotta da  Francesco Saverio Russo, divulgatore enoico e formatore.

Dopo un pranzo condiviso, il viaggio di rientro ha incluso una tappa a Roma per un paio di appuntamenti di lavoro. Un segno tangibile di come BE.COME abbia generato nuove opportunità e idee.


BE.COME 2025: un evento che lascia il segno

Il valore di un evento come BE.COME non sta solo nei contenuti, ma nella possibilità di confrontarsi con persone che vivono il vino con passione, curiosità e il desiderio di innovare.

Gabriele Gorelli MW

Per Cinque Quinti è stato l’occasione di:

  • raccontare il Monferrato attraverso i nostri vini
  • presentare il Grignolino come espressione autentica della nostra identità
  • dialogare con professionisti di altissimo livello
  • costruire connessioni che porteranno frutti nel tempo
  • tornare a casa con idee fresche e uno sguardo ancora più ampio

Eventi così ci ricordano perché facciamo questo lavoro: perché il vino è storia, relazione, territorio, cultura.
Ed è vivo, in continuo movimento.

Il nostro viaggio continua.
E non vediamo l’ora di raccontarlo, un calice alla volta. 🍷

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